Già introdotto lo scorso anno e riproposto per la prossima Estate, il crop top ci fa tornare alla memoria Raffaella Carrà quando lo esibì nel 1971, creando un certo scompiglio.
Dopo cinquant’anni l’emancipazione ha fatto enormi progressi e un po’ di pelle esibita anche in città non fa più scandalo perciò viene ora proposto non solo in versioni beachwear ma anche nelle sue varianti ‘cittadine’.
Ma vediamo bene di cosa si tratta, a partire dal nome: top = camicia, crop = tagliato. Si tratta di un capo che lascia abbondantemente scoperto l’ombelico, se abbinato a gonne o pantaloni a vita bassa. Se abbinato a vita alta, l’effetto è meno ‘hot’.
In ogni caso sarebbe preferibile sfoggiare un bel pancino piatto, mi chiedo però a chi sia destinata questa tendenza e soprattutto chi ne venga valorizzata perché diciamocelo, non è un capo facile da portare.
A questo punto mi piacerebbe dare alcuni consigli per indossarlo seguendo una sorta di ‘galateo’.
Età, località, occasione d’uso mi sembrano già limiti sufficienti per ridurne la portabilità.
Alle giovani è sicuramente concesso ovunque nel tempo libero, ma al resto del mondo, e faccio riferimento alle non più teen, quando è consigliabile, al di fuori del beachwear?
Non è solo una questione di addominali, a mio avviso, ma anche di pelle scoperta: infatti mi sento di dire che, se si tratta di pochi centimetri e ci si sente di mostrarne un piccolo lembo, con una gonna a vita alta e (perché no?) una giacca o un cardigan, può essere una soluzione bon ton per togliersi lo sfizio senza esagerare. Quindi sì a questa soluzione, specie se abbiamo superato gli ‘anta’.
Bello anche con i laccetti che fungono da cinturina in vita.
Che dire poi della versione mini-gilet abbinata a pantaloni o gonne morbide? Io la trovo un ottimo compromesso.
Una versione che mi piace molto, per chi invece non vi voglia rinunciare ma non osi scoprirsi, è il crop top sovrapposto ad una camicia, t-shirt o top che lo rendono molto sfizioso.
Da osare il contrasto di colori per evidenziare il capo e vivacizzare l’ensemble.
La scelta c’è perciò largo alla fantasia, sempre con un occhio al buon gusto…